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Repercusión en los medios de la visita de Pino a Francia e Italia

Fernando “Pino” Solanas participó en Europa en debates organizados por la asociacion ambientalista italiana A-SUD que lucha contra la contaminacion en todo el mundo.

Fernando Solanas durante la charla realizada sobre Oro ImpuroAgencia de prensa ADNKRONO

ADNKRONOS

Solanas, non sono contro l’attività mineraria ma contro la ‘mega mineraria’ Bajo de la Alumbrera, il ‘miglior cattivo esempio’ di miniera al mondo Alle conseguenze dell’attività estrattiva il regista argentino Fernando Ezequiel “Pino” Solanas ha dedicato il documentario “Tierra Sublevada. Oro Impuro”.

Roma, 7 gen. (Adnkronos) – Bajo de la Alumbrera è la sesta riserva mineraria del pianeta. Qui si trova la nona miniera più grande del mondo che sfrutta uno dei maggiori giacimenti di rame e oro. Un vero e proprio Eldorado nella provincia argentina della Catamarca che dovrebbe rappresentare anche la primaria fonte di ricchezza della zona dove, invece, il 62% degli abitanti vive in uno stato di povertà, il 27% è disoccupato “e un bambino su due soffre la fame”, spiega Fernando Ezequiel “Pino” Solanas, regista argentino che alle conseguenze dell’attività estrattiva ha dedicato il documentario “Tierra Sublevada. Oro Impuro”.

Lui la chiama “il miglior cattivo esempio di attività mineraria al mondo”, mutando l’espressione dalla popolazione locale, che contro la miniera ha condotto più di una lotta. Oro sì, dunque, ma impuro. Perché dalla Alumbrera si estraggono 700.000 tonnellate l’anno di concentrato di oro e rame a colpi di dinamite, con esplosioni che distruggono 300 tonnellate di roccia al giorno. I metalli vengono separati con acqua e sostanze chimiche che finiscono per inquinare le falde acquifere e la campagna circostante, poi esportati all’estero, senza generare ricadute economiche sul territorio, grazie a un regime fiscale agevolato, sia per quanto riguarda le tasse sui guadagni (la Alumbrerapaga solo il 3% delle royalties per oro e rame, sebbene esporti oltre 60 tipi di metalli) e agevolazioni e rimborsi sulle esportazioni.

I risultato è che “il mega stabilimento minerario fattura l’anno 4-5 volte quanto l’intera provincia“, spiega all’Adnkronos Pino Solanas, a margine della proiezione romana del documentario al Nuovo Cinema L’Aquila, organizzata dall’Associazione A Sud e dal Cdca (Centro di documentazione sui conflitti ambientali).

“Il documentario ‘Tierra Sublevada. Oro Impuro’ è parte di una ricerca iniziata nel 2002, un insieme di riflessioni e testimonianze con le quali ho voluto raccontare realtà poco conosciute – spiega il regista all’Adnkronos – Sono partito dalla ricerca, poi ho girato il film che nasce grazie alla mobilitazione della popolazione locale che ha sofferto e lottato contro l’attività mineraria. Oggi, ben otto province dell’Argentina hanno vietato questo tipo di attività mineraria”.

Attività che lascia in eredità, oltre alla cosiddetta “pioggia acida”, stabilimenti abbandonati senza essere bonificati, rocce imbevute di cianuro, acido solforico un po’ ovunque, un ecosistema completamente in rovina. Per tutti questi motivi, la zona di Catamarca si sta spopolando: qui manca il lavoro, ma ci sono siccità, povertà e denutrizione in abbondanza. D’altra parte, come denuncia Solanas, la miniera redige praticamente da sè il rapporto di impatto ambientale, al quale partecipa la provincia di Catamarca (che partecipa anche alla società mineraria) e all’Universidad Nacional de Tucumàn, che riceve fondi direttamente dalla miniera.

“Il documentario non è contro l’attività mineraria – specifica il regista – ma denuncia gli effetti distruttivi della mega attività mineraria, che utilizza al giorno dai 60 ai 100 litri di acqua potabile per separare i metalli”, nonostante la siccità in cui verte la zona. Le lotte controla Minera Alumbrerainiziano nel 2004, quando un gruppo di contadini del bacino del fiume Vis-vis denunciarono lo stato di inquinamento delle terre causato dall’attività estrattiva.

Nel 2005 un gruppo di scienziati della Commissione Nazionale per l’Energia Atomica accertò lo stato di inquinamento del fiume e nel 2007 il Ministero dell’Ambiente argentino confermò l’inquinamento dei fiumi vicino alla città di Aconquija.

Regista cinematografico e teatrale, musicista e attore, il cineasta argentino Pino Solanas è stato tra i fondatori del gruppo “Cine-Liberation” e autore del manifesto “Verso un terzo cinema”. Nel 2002 dopo il default dell’Argentina ha fondato il movimento politico “Proyecto Sur” la cui proposta politica, economica sociale e culturale è basata sul rispetto della condizione umana e ha come principi base la difesa dell’ambiente e la proprietà pubblica delle risorse naturali.

Dal2003 hagirato una serie di documentari sul fallimento argentino e sulle emergenze ambientali del Paese. Nel 2004 ha vinto l’Orso d’oro alla Carriera al Festival del cinema di Berlino.

Enlace web:
http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Risorse/Bajo-de-la-Alumbrera-il-miglior-cattivo-esempio-di-miniera-almondo_312949224332.html

PORTAL DE INFORMACION

Il regista Pino Solanas stasera al Nuovo

Pino Solanas, il cineasta argentino vincitore nel 2004 dell’Orso d’oro del Festival del cinema di Berlino, sarà questa sera a Roma per presentare il documentario Tierra Sublevada. Oro impuro. L’incontro, organizzato dall’associazione A Sud e dal Centro Documentazione Conflitti Ambientali, si terrà al Nuovo Cinema L’Aquila nel quartiere Pigneto.

La visione della pellicola sarà introdotta da un dibattito pubblico dal titolo “L’altra faccia dello sviluppo”, cui prenderanno parte, oltre al regista, Giuseppe De Marzo di A Sud, Norma Rangeri de Il Manifesto, Antonio Cianciullo deLa Repubblica, Enrico Fontana dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente e direttore di Paese Sera, moderati da Marica Di Pierri.

L’obiettivo è creare un’occasione di riflessione sui modelli di sviluppo dominanti nell’era della globalizzazione e della crisi economica, sugli effetti prodotti dallo sfruttamento irrazionale delle risorse e dei lavoratori e sulle conseguenze di tutto ciò in termini ambientali e sociali.

È in ques’ottica che va interpretata la visione del lavoro realizzato da Solanas. Il suo Tierra Sublevada: Oro Impuro è infatti un viaggio sconcertante tra i risultati delle politiche neo-liberali avviate negli anni ’90 e portate alle estreme conseguenze negli anni immediatamente successivi. Terminato nel 2009, il film guida con un sottofondo di musiche malinconiche nei luoghi della vasta provincia argentina in cui le concessioni minerarie hanno fatto tremendidanni sul fronte ambientale, dell’occupazione, dello sfruttamento intensivo di risorse i cui proventi non creano alcun beneficio per la popolazione locale, andando invece ad arricchire i bilanci di multinazionali straniere, incoraggiate anche a livello fiscale da autorità conniventi. Una terra violentata, insomma, al pari dei suoi abitanti.

Enlace web:
http://www.rubric.it/meltingpot/pino-solanas-roma

REVISTA DE CINE

Pino Solanas a Roma
Il cineasta argentino Pino Solanas - vincitore nel 2004 dell’Orso d’oro del Festival del cinema di Berlino – sarà in Italia il prossimo 6 febbraio per presentare presso il Nuovo Cinema Aquila alle ore 19 il documentario Tierra Sublevada.
Oro Impuro. La visione della pellicola sarà introdotta da un dibattito pubblico nel quale sono chiamati a confrontarsi amministratori locali, mondo dell’informazione, società civile. Partendo dalle politiche di gestione dei territori e delle risorse, l’iniziativa e il documentario intendono costituire occasione di riflessione sul modello di sviluppo e le sue conseguenze ambientali e sociali. Guardare al sud per comprendere quanto avviene anche da noi significa riflettere sugli effetti prodotti dallo sfruttamento irrazionale delle risorse e dei lavoratori analizzando situazioni in cui, prima che in Europa, si sono viste all’opera dinamiche di svuotamento degli istituti democratici, di restringimento dei diritti e di progressiva devastazione ambientale.

Il registra.
Fernando “Pino” Solanas, cineasta argentino, artista poliedrico e uomo impegnato nel sociale e in politica è anche regista teatrale, musicista, attore, pubblicitario e creatore di storie per fumetti. Fondatore, assieme a Octavio Getino e Fernando Vallejo, del gruppo «Cine-Liberation» scrisse il manifesto Verso un Terzo Cinema, un’idea di un cinema politico, “terzo” rispetto al cinema holliwoodiano (il “primo cinema”) ed a quello artistico “d’autore” europeo (il “secondo”), che sostenesse la causa dei paesi vittime del neoliberismo e rendesse le pellicole un’”arma di liberazione”.
Nel 2002 fondò dopo il default dell’Argentina il movimento politico “Proyecto Sur”, la cui proposta politica, economica, sociale e culturale “è basata sul rispetto della condizione umana ed ha come principi di base la difesa dell’ambiente e la proprietà pubblica delle risorse naturali come condizioni per il raggiungimento di una vera giustizia sociale e per la tutela della sovranità nazionale.” Dal2003 hafirmato come regista una serie di documentari sul fallimento argentino e sulle emergenze ambientali del paese. Nel2004 havinto l’Orso d’Oro alla carriera al Festival di Berlino.

Il documentario.
“La terra si ribella contro secoli di saccheggio e contaminazione. La coscienza si ribella contro inganni e veleni. E l’acqua vale più dell’oro, dei profitti e di effimeri piaceri.” Fernando Solanas in Tierra Sublevada.
La filmografia recente di Fernando “Pino” Solanas è un grido di ribellione contro lo stato delle cose espressa attraverso documentari che cadono come macigni sulle ferite scoperte della nazione argentina, sulla corruzione, sui contraccolpi delle speculazioni finanziarie, sullo stupro sistematico del territorio a vantaggio di compagnie private, su pesanti interventi repressivi nei confronti dei lavoratori che si ribellano, su tutte le altre varianti che può assumere in loco lo sfruttamento capitalista. La Tierra Sublevada: Oro Impuro è il documentario firmato da Solanas nel 2009, cui fa seguito l’anno successivo il secondo capitolo Oro Negro. Tierra Sublevada: Oro Impuro è un viaggio sconcertante tra i risultati delle politiche neo-liberali avviate negli anni ’90 e portate alle estreme conseguenze negli anni immediatamente successivi. Terminato nel 2009, è un film guida con un sottofondo di musiche malinconiche nei luoghi della vasta provincia argentina in cui le concessioni minerarie hanno fatto tremendi danni: danni sul fronte ambientale, danni sul fronte dell’occupazione, danni sul fronte dello sfruttamento intensivo di risorse i cui proventi non creano alcun beneficio per la popolazione locale, andando invece ad arricchire i bilanci di multinazionali straniere, incoraggiate anche a livello fiscale da autorità conniventi. Il costo del saccheggio in atto è rappresentato da colline buttate giù con la dinamite, falde acquifere inquinate, attività agricole in rovina. Una terra violentata, insomma, al pari dei suoi abitanti.
La visione del documentario è preceduta alle 19 dal dibattito L’ALTRA FACCIA DELLO SVILUPPO con la partecipazione di: Pino Solanas / Regista, Giuseppe De Marzo / Ass. A Sud, Norma Rangeri / Il Manifesto, Antonio Cianciullo /La Repubblica, Enrico Fontana / Oss. Ambiente e legalità, Paese Sera. Modera: Marica Di Pierri / Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali.

Enlace web:
http://www.cinemaaquila.com/evento/oro-impuro-pino-solanas-a-roma

CENTRO DOCUMENTAZIONE CONFLITTI AMBIENTALI NUOVO CINEMA L’AQUILA

Il cineasta argentino Pino Solanas - vincitore nel 2004 dell’Orso d’oro del Festival del cinema di Berlino - sarà in Italia il prossimo 6 febbraio per presentare presso il Nuovo Cinema L’Aquila il documentario “Tierra Sublevada. Oro Impuro”.

La visione della pellicola sarà introdotta da un dibattito pubblico nel quale sono chiamati a confrontarsi amministratori locali, mondo dell’informazione, società civile.

Partendo dalle politiche di gestione dei territori e delle risorse, l’iniziativa e il documentario intendono costituire occasione di riflessione sul modello di sviluppo e le sue conseguenze ambientali e sociali.

Guardare al sud per comprendere quanto avviene anche da noi significa riflettere sugli effetti prodotti dallo sfruttamento irrazionale delle risorse e dei lavoratori analizzando situazioni in cui, prima che in Europa, si sono viste all’opera dinamiche di svuotamento degli istituti democratici, di restringimento dei diritti e di progressiva devastazione ambientale.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione A Sud e dal CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in collaborazione con il Nuovo Cinema L’Aquila.

Il documentario.
La filmografia recente di Fernando “Pino” Solanas è un grido di ribellione contro lo stato delle cose espressa attraverso documentari che cadono come macigni sulle ferite scoperte della nazione argentina, sulla corruzione, sui contraccolpi delle speculazioni finanziarie, sullo stupro sistematico del territorio a vantaggio di compagnie private, su pesanti interventi repressivi nei confronti dei lavoratori che si ribellano, su tutte le altre varianti che può assumere in loco lo sfruttamento capitalista.

La Tierra Sublevada: Oro Impuro è il documentario firmato da Solanas nel 2009, cui fa seguito l’anno successivo il secondo capitolo Oro Negro. Tierra Sublevada: Oro Impuro è un viaggio sconcertante tra i risultati delle politiche neo-liberali avviate negli anni ’90 e portate alle estreme conseguenze negli anni immediatamente successivi. Terminato nel 2009, il film guida con un sottofondo di musiche malinconiche nei luoghi della vasta provincia argentina in cui le concessioni minerarie hanno fatto tremendi danni: danni sul fronte ambientale, danni sul fronte dell’occupazione, danni sul fronte dello sfruttamento intensivo di risorse i cui proventi non creano alcun beneficio per la popolazione locale, andando invece ad arricchire i bilanci di multinazionali straniere, incoraggiate anche a livello fiscale da autorità conniventi. Il costo del saccheggio in atto è rappresentato da colline buttate giù con la dinamite, falde acquifere inquinate, attività agricole in rovina. Una terra violentata, insomma, al pari dei suoi abitanti.

Enlace web:
http://www.ilcambiamento.it/evento/solanas_incontro_documentario

SOLANAS PRESENTA ORO IMPURO STASERA A ROMA

Roma, 6 feb. – (Adnkronos) – Il cineasta argentino Fernando ‘Pino’ Solanas, vincitore nel 2004 dell’Orso d’oro alla carriera del Festival del cinema di Berlino, presenta stasera a Roma, presso il Nuovo Cinema L’Aquila, alle 19, il documentario ‘Tierra Sublevada. Oro Impuro’. La visione sara’ preceduta da un dibattito, ‘L’altra faccia dello sviluppo’, in cui sono chiamati a confrontarsi amministratori locali, mondo dell’informazione, societa’ civile.

All’incontro prendono parte, oltre al cineasta, Giuseppe De Marzo dell’Associazione A Sud, Norma Rangeri de ‘Il Manifesto’, Antonio Cianciullo di ‘la Repubblica’e Enrico Fontana dell’Osservatorio Ambiente e legalita’ ‘Paese Sera’. Modera Marica Di Pierri del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali. L’iniziativa e’ promossa dall’Associazione A Sud e dal Cdca, Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, in collaborazione con il Nuovo Cinema L’Aquila.

Partendo dalle politiche di gestione dei territori e delle risorse, l’iniziativa e il documentario intendono costituire occasione di riflessione sul modello di sviluppo e le sue conseguenze ambientali e sociali. Guardare al sud del mondo per comprendere quanto avviene anche da noi significa riflettere sugli effetti prodotti dallo sfruttamento irrazionale delle risorse e dei lavoratori analizando situazioni in cui, prima che in Europa, si sono viste all’opera dinamiche di svuotamento degli istituti democratici, di restringimento dei diritti e di progressiva devastazione ambientale.

Enlace web:
http://www.liberoquotidiano.it/news/927700/Cinema-Solanas-presenta–Oro-impuro–stasera-a-Roma.html

SOCIETA’ IN MOVIMENTO DI GIUSEPPE DE MARZO

Oro impuro. L’altra faccia dello sviluppo. Il nuovo documentario del cineasta Pino Solanas – orso d’oro al festival di Berlino nel 2004- racconta la ribellione della terra contro secoli di inquinamento ed economia del saccheggio. Sarà presentato dal regista a Roma grazie all’associazione A Sud il prossimo 6 febbraio al Nuovo Cinema L’Aquila. L’oro in questione è l’acqua. Il documentario racconta il viaggio nei luoghi dell’Argentina in cui le attività estrattive hanno distrutto l’ambiente e contaminato irreparabilmente le fonti idriche. Era il periodo degli anni novanta, quando l’Argentina imboccò la strada imposta dal Fondo Monetario Internazionale, e cioè quella delle privatizzazioni delle principali risorse del paese e delle principali aziende di Stato. La cassaforte di famiglia è stata svuotata al punto che qualche anno più tardi, come molti ricordano, l’Argentina, considerato uno dei paesi più ricchi e prosperi al mondo, fallì.
Tra il 2002 ed il 2003 il default del paese sudamericano, parola ormai tristemente nota anche ai cittadini dei paesi “maiali” e non, visto che danziamo sull’orlo del precipizio. Un film già visto, in tutto i sensi. La storia dell’Argentina ed il documentario di Pino Solanas non sono solo un grido di ribellione ma un monito per quei paesi del sud Europa che continuano ad essere schiacciati dal peso della crisi e dalle imposizioni della BCE.

Le politiche liberiste che hanno prodotto la crisi globale non ci salveranno certo dal default, anzi sono proprie queste che ci spingono a passi svelti verso il fallimento. Ogni volta che sentiamo parole come “austerità”, “rigore”, “pareggio di bilancio”, “privatizzazioni”, “flessibilità spinta”, stanno demolendo pezzo dopo pezzo i principi fondamentali della nostra Costituzione e stanno velocemente impoverendo la maggior parte del paese.

L’ISTAT si conferma essere l’unico “partito” di opposizione quando continua a denunciare la caduta delle condizioni di vita del nostro paese, la povertà di 10 milioni di concittadini, l’aumento della disoccupazione, i milioni di precari e le percentuali da capogiro sulla disoccupazione giovanile. Evidentemente questo governo non incontra troppi “corpi intermedi” sulla sua strada a fargli le pulci, visto che contestarlo parrebbe un azzardo irresponsabile (per chi gioca in borsa e ritiene ovviamente che il posto fisso sia una rottura di palle…).

Ma tornando al documentario, ci sorge il dubbio di doverci trovare non solo con un paese fallito tra qualche anno ma quel che è peggio con un paese disastrato in termini ambientali. E già, perché senza i servizi ed i beni offerti dalla natura sarebbe impossibile immaginare qualsiasi sviluppo. saremo due volte più poveri!

L’ingiustizia ambientale e sociale sta raggiungendo livelli intollerabili anche in quella che si definiva con presunzione la settima potenza al mondo. Strana fine quella delle potenze… In ogni modo la nostra acqua faceva gola anche a questo governo. Ci hanno provato a cancellare 27 milioni di voti. Se non ci sono riusciti non è per le “procedure” della democrazia (non me ne vorrete se critico il capo dello Stato per non aver vigilato sulla materia..). Il dato referendario di giugno è salvo solo grazie alle lotte dei movimenti per l’acqua e dei comitati di cittadini e cittadine, unico vero “valore aggiunto” del paese. Ma la vertenza sull’acqua non finisce. C’è tantissimo da fare e soprattutto c’è sa ripubblicizzare il servizio idrico integrato. Nel frattempo pensavamo di candidare al Nobel per la pace (e per l’economia) la comunità della Val di Susa. I no tav sono gli unici che ci vogliono far risparmiare 20 miliardi di euro (che sarebbero buttati inutilmente), difendono il loro ecosistema e la salute loro e di quelli che verranno.

Enlace web:
http://www.eilmensile.it/2012/02/06/oro-impuro/

 

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